Le stampe conservate presso la Fondazione Achille Marazza
di Borgomanero provengono in parte dal lascito testamentario
dello stesso Marazza, alle quali si aggiunsero quelle provenienti
da un fondo successivo di Carlo Antonio Molli (1759-1830)
donato alla Biblioteca nel 1973.
Il fondo relativo alle stampe conta un totale
di 4.450 esemplari, compresi i successivi acquisti.
Vi è inoltre un progressivo aumento
del fondo grazie alle donazioni di artisti contemporanei che
sono in contatto con la Fondazione.
La maggior parte delle opere risalgono al 1700 e al 1800,
ma sono presenti anche alcuni esemplari più antichi.
Nel XVIII e nel XIX secolo numerosi maestri si dedicano al
paesaggismo, sia ritraendolo dal vivo, sia dedicandosi alle
copie di illustri maestri.
Le tavole considerate in questo progetto ritraggono paesaggi
piemontesi. In particolare il Lago d’Orta, il Lago Maggiore
e le valli alpine piemontesi.
Tra gli autori principali incontriamo Luis Philippe Alphonse
Bichebois (Parigi 1801-1850), allievo di Regnault e abile
vedutista, Mathias Gabriel Lory (Berna 1784-1846) che viaggiò
molto, soprattutto in Italia.
James Duffield Harding (1798-1863) e James Tilbitts Willmore
(1800-1863), entrambi inglesi.
Le tecniche utilizzate nelle opere sono principalmente
tre:
Acquaforte: consiste nell’incidere
con una punta, su una lastra di rame ricoperta di vernice
resistente all’acido nitrico, rimuovendo l’impasto.
Protetti i margini e il verso con cera o bitume la lastra
viene immersa in acido nitrico che definirà le tracce
incise sulla lastra. La lastra verrà poi ripulita,
inchiostrata e stampata su di un foglio umido mediante un
torchio calcografico.
Acquatinta: tecnica complementare
all’acquaforte tramite la quale alla matrice vengono
aggiunti effetti di matita, chiaroscuro o acquerello.
Litografia: il disegno viene
tracciato, tramite un’apposita matita, direttamente
su una pietra che viene poi lavata, mentre il disegno resta
fissato grazie all’utilizzo di acido nitrico e gomma
arabica. Questo composto forma sulle parti non disegnate uno
strato impermeabile all’inchiostro. A questo punto la
matrice di pietra è pronta per essere utilizzata per
la stampa con un apposito torchio e su di un foglio molto
bagnato.
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